Tiziano Ferro in questi giorni sta girando molte radio per promuovere il suo disco ‘Il mestiere della vita’, sicuramente un album maturo, un nuovo capitolo.
Chi lo vede non può fare a meno di fargli i complimenti sul fisico, pettorali scolpiti e look americano.
Si parla della complessità delle sue canzoni e Tiziano ribadisce che 30 anni fa non era possibile musicalmente proporre questo tipo di canzoni in mancanza della tecnologia assente. Adesso è possibile fare effetti diversi di voce, sovrapporre delle strofe, senza crearsi limiti, dice: “Tanto so che poi tutto si può fare”, poi naturalmente dal vivo nascono i problemi ma sono solo sfide!
Racconta che di questo disco ha scritto principalmente prima le parole, le scrive in metrica, a penna su fogli, adesso con i cellulari scrive sulle note, importante è la parte grafica, a volte divide le strofe in colori diversi, ribadisce che un metodo importante per lui.
Ricorda quanto ormai, anche lui, di una generazione più vecchia, è vittima della tecnologia, da troppo tempo, ad esempio, non prende la chitarra.
Su ‘Potremmo ritornare’, dice di aver scritto prima la melodia e poi su di essa ha buttato giù il testo da zero, in 40 minuti. “Non è una canzone d’amore, non parla del ritorno di una coppia, pensavo a una donna che non è più accanto a me, è una canzone piena d’amore che afferma l’esigenza di tirare le somme” ha dichiarato il cantante.
Parla di un altro brano dell’album ‘Il confronto’ con Carmen Consoli, dice: “Carmen è la mia cantante preferita e con lei sono riuscito a evitare manierismi, non è un duetto di facciata”.
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